PROGETTO DI QUALIFICAZIONE A.S. 2020/2021
“DIAMO VOCE AI BISOGNI”
(realizzato con il contributo della Provincia di Rimini)
Il progetto si è strutturato in due macro azioni:
- Individuare percorsi formativi rivolti a insegnanti e genitori: l’obiettivo è stato quello di implementare la competenza e la capacità di leggere i bisogni fondamentali dei bambini e la possibilità di far esprimere e condividere da parte degli insegnanti (singoli o in gruppo) le paure, le frustrazioni e le intuizioni emerse nella pratica educativa.
- Scoprire attraverso i bisogni: a partire dai bisogni diversi e sommersi dei bambini, le insegnanti e le educatrici hanno formulato una proposta progettuale orientata alla scoperta dell’altro come un bene per sè
In merito alla prima azione sono stati svolti incontri con i professionisti con tematiche differenti sia per il personale insegnante sia per le famiglie. In particolare:
- Incontri con la Dott.ssa Leoni : n. 3 di cui 1 le insegnanti e 2 con le famiglie; ha visto la partecipazione di oltre 50 persone ad incontro
- Incontri con Dott.ssa Fabiola Crudeli n. 3 incontri svolti nel mese di luglio 2020 in preparazione del progetto educativo 2020/2021 con la partecipazione delle insegnanti
- Incontri con la Psicologa Maria Calderoni: n. 2 (in data 30/4/21 e 06/05/21) per insegnanti
- Incontri con il gruppo Contigo (di cui fanno parte i professionisti dott. Alberto Marsciani, Psicologa Cecilia Ricchi, Logopedista Angelica Lazzaretti, nutrizionista Valentina Gentile, Pedagogista Mariangela Cinefra, educatrice Chiara Rastelli: n. 6 svoltisi nel periodo nelle date 4 novembre 2020; 26 novembre 2020; 22 febbraio 2021; 7 aprile 2021; 17 maggio 2021; 24 giugno 2021
- Incontri con i genitori: si sono svolti ad agosto 2020-novembre 2020-maggio 2021
- Colloqui individuali: programmati a gennaio e a maggio, oltre alla disponibilità delle insegnanti e della coordinatrice per colloqui personali laddove emergessero necessità di approfondimenti o bisogni particolari.
Le nostre insegnanti hanno avuto l’occasione di partecipare a diversi altri webinar e corsi attivati organizzati dal Coordinamento Pedagogico Provinciale territoriale insieme a tutti gli educatori di nidi pubblici e privati con una psicologa riguardante argomenti inerenti la resilienza al tempo del covid dal titolo “pronto soccorso emotivo”.
Per questo si è ritenuto, negli incontri con la dottoressa Leoni, di dare più spazio e voce ai genitori che hanno avuto meno occasioni di confronto e supporto.
Durante gli incontri dedicati agli insegnanti si sono intrecciati i vissuti emotivi legati alle proprie storie personali e familiari sia a quelle professionali. Sono intervenute insegnanti che hanno fatto racconti a tratti drammatici rispetto a fatti accaduti all’interno della propria famiglia di malattia legata al covid 19.
Nonostante questo, non si sono sottratte alla loro responsabilità educativa nei confronti dei bambini e delle famiglie con le quali hanno comunque continuato a interagire attraverso format e piattaforme online. Sono saltate molte logiche e schemi pregressi a fronte di una situazione nuova che chiedeva modi nuovi di affrontare il lavoro.
Dal dialogo con le famiglie è emersa con chiarezza la preziosità del loro ruolo educativo nel mantenere una continuità relazionale ed affettiva per i bambini. La neuropsichiatra ha evidenziato quanto quel ponte, seppur offerto attraverso lo schermo, fosse importante non solamente sul piano affettivo, ma anche sul piano cognitivo, perché ha aiutato i bambini a rappresentarsi mentalmente a prefigurarsi dove fossero finiti amici e insegnanti. L’opportunità di vedersi con una certa metodicità con appuntamenti fissati, per momenti seppur brevi, ha permesso loro di far memoria di ciò che era la loro quotidianità prima della chiusura delle scuole.
Gli incontri dedicati ai genitori hanno permesso loro di rivedersi in problematiche comuni, quali la gestione tempo famiglia e tempo lavoro /smart working, la necessità di capire come trasmettere e far vivere ai propri figli questo tempo in cui il bombardamento di comunicazioni drammatiche era costante. Ci siamo aiutati a offrire ai bambini delle risposte alle loro domande tenendo conto della loro età e al contempo delle loro esigenze di capire. I primi tempi del lockdown sono stati caratterizzati all’interno delle case da una comunicazione costante e a tratti asfissiante da parte dei mass media di bollettini di malattie e di morti che i nostri bambini in un modo o in un altro ascoltavano e in parte subivano; ci siamo aiutati a trovare la modalità più adeguata per affrontare questi tempi attraverso un linguaggio consono, alla loro portata, ma al contempo rispondente ai loro quesiti.
Gli incontri dedicati ai genitori hanno permesso loro di rivedersi in problematiche comuni, quali la gestione tempo famiglia e tempo lavoro /smart working, la necessità di capire come trasmettere e far vivere ai propri figli questo tempo in cui il bombardamento di comunicazioni drammatiche era costante. Ci siamo aiutati a offrire ai bambini delle risposte alle loro domande tenendo conto della loro età e al contempo delle loro esigenze di capire. I primi tempi del lockdown sono stati caratterizzati all’interno delle case da una comunicazione costante e a tratti asfissiante da parte dei mass media di bollettini di malattie e di morti che i nostri bambini in un modo o in un altro ascoltavano e in parte subivano; ci siamo aiutati a trovare la modalità più adeguata per affrontare questi tempi attraverso un linguaggio consono, alla loro portata, ma al contempo rispondente ai loro quesiti.
Gli incontri di formazione con la Dott.ssa Crudeli dal titolo “l’ambiente esterno come luogo di apprendimento” ha risposto a tre principali bisogni dei bambini:
- Riscoprire la bellezza di giocare serenamente all’aperto sfruttando le opportunità che l’ambiente naturale presenta e offre.
- Offrire un contesto in piena sicurezza rispetto al pericolo del contrarre la malattia
- Investire sull’outdoor sull’ambiente esterno alla scuola considerato come ambiente di apprendimento e se sapientemente pensato e progettato all’interno di un’equipe di lavoro.
Gli incontri periodici con il gruppo Contigo, progetto iniziato qualche anno fa, con la chiusura delle scuole e dei servizi ha assunto una forma originale e differente adeguandosi alla circostanza che stavamo vivendo. Non potendo più incontrare i genitori in presenza li abbiamo invitati ad esporre i propri quesiti e difficoltà inoltrando una mail alla coordinatrice pedagogica del gruppo. Successivamente la coordinatrice raccoglieva e integrava altri elementi e informazioni del bambino dalle maestre di riferimento e con esse portava le domande e interrogativi alle riunioni che venivano svolte periodicamente. E’ stato un servizio apprezzato proprio per la sua natura personalizzata e discreta incentrato sulle domande e preoccupazioni delle specifiche famiglie. Le risposte che venivano offerte ai genitori non avevano la pretesa di rispondere in toto ai quesiti posti; talvolta si invitava il genitore ad osservare anche altri aspetti del proprio figlio; in altri casi si offrivano suggerimenti e in altri ancora si proponevano degli approfondimenti con uno o due specialisti dell’equipe. Lo scopo dell’iniziativa non era quella di offrire delle risposte ad hoc al genitore, rischiando di collocarlo in un ruolo di esecutore delle indicazioni, bensì trattare il genitore nel rispetto assoluto del suo ruolo di guida del figlio, aiutandolo semmai ad avere su di lui uno sguardo globale e in divenire. Siamo fiduciosi che il successo di qualunque approccio non è garantito dalla singola azione correttamente applicata, ma da una relazione d’amore che non lascia nulla al caso, ma in forza di quell’amore è capace di affrontare le sfide piccole o grandi insieme. Il supporto degli specialisti talvolta rende più capaci e sicuri nell’affronto di talune problematiche che, guardandole insieme, diventano più comprensibili e la paura lascia il campo alla speranza che dietro alla difficoltà si può nascondere una preziosa scoperta di sé, dei propri limiti ma anche delle proprie risorse, del bambino e della famiglia tutta.
L’intervento della referente Bes ha coinvolto le insegnanti della Fondazione: a partire dall’osservazione in sezione sono scaturite inizialmente le riflessioni sui cambiamenti riscontrati nei bambini (nuove paure e ansie). Con l’aiuto della prof.ssa De Girolamo le insegnanti sono state invitate e sollecitate a condividere preoccupazioni, frustrazioni ma anche punti di ripartenza, come il racconto di pratiche educative più efficaci per rispondere ai bisogni dei bambini. Questo percorso ha permesso alle insegnanti di affrontare questa nuova sfida consapevoli di non essere sole ma accompagnate.
Alla dott.ssa Calderoni, pedagogista e Analista del comportamento della Cooperativa ISKRA, è stato chiesto di fare due osservazioni (in data 30/04/21 e 06/05/21) presso una Scuola dell’Infanzia della Fondazione Karis.
A partire dall’osservazione di alcuni bambini, dai dialoghi con le loro famiglie, è emersa la necessità per le insegnanti di avere un confronto con una professionista rispetto all’adeguatezza di alcune proposte didattiche ed educative rivolte ai bambini. Iniziando dall’osservazione del contesto educativo (routine, strategie educative adottate, ecc), la specialista ha fornito suggerimenti sulla messa in atto di strategie in un’ottica di miglioramento della situazione osservata, con indicazioni di percorsi specifici per le insegnanti direttamente coinvolte nelle osservazioni. Questo percorso di riflessione è successivamente stato riportato a tutte le insegnati della Fondazione. I bisogni sono emersi ad anno scolastico quasi concluso per cui non è stato possibile verificare con la specialista l’efficacia dei suggerimenti emersi dall’osservazione
Lo svolgersi di queste iniziative ha intensificato l’attenzione e il sostegno alla genitorialità e alla professionalità delle insegnanti, supportandoli nella responsabilità che comporta il proprio ruolo.
Aver creato spazi di dialogo dedicati, ci ha permesso di raggiungere la fidelizzazione con le famiglie. Infatti a tema sono state messe le relazioni oltre la chiusura delle scuole, in un supporto alle famiglie in tempo reale.
Per l0 svolgersi della seconda azione, come ogni anno si è pensato al progetto educativo per le scuole dell’infanzia partendo dall’osservazione attenta dei bambini e del contesto in cui siamo. Il desiderio infatti è di costruire una proposta che sia dedicata ai bambini che accogliamo e non un’idea astratta e non attinente al “qui e ora” in cui ci troviamo. In questo anno particolare, in maniera ancora più evidente, il punto di partenza sono stati i nostri bambini e quello che insieme abbiamo vissuto anche durante il lockdown. Quello che ci ha interrogato e allo stesso tempo colpito è stata la grande curiosità che dimostrano verso ciò che li circonda, in particolare le tante domande che nascono dall’osservazione di ciò che sta attorno a loro. I bambini, infatti, formulano tanti “perché” sulle questioni concrete, sulle trasformazioni personali e su quelle sociali, sul futuro. Molto spesso queste domande trovano la loro origine all’interno della dimensione quotidiana della vita a scuola. Pongono talvolta domande sul mondo e sul senso della vita che colpiscono per la semplice profondità che le caratterizza. Tutti questi interrogativi rappresentano la loro spinta naturale a cercare di capire il significato della loro vita di quella domanda profonda di senso che caratterizza la nostra umanità: “Io chi sono?” Questa domanda si collega fortemente a quella “Io dove sono”? Sono gli anni della scuola dell’infanzia, infatti, che permettono ai bambini di cominciare ad osservare il mondo che li circonda e le relazioni tra le persone.
L’esperienza ci insegna che alla base degli apprendimenti e di buone capacità sociali sta un‘esperienza vissuta giorno dopo giorno di attenzione ricevuta al proprio mondo interno che fiorisce e cresce se trova adulti disponibili a leggere e valorizzare i loro linguaggi emotivi ed affettivi.
Bambini amati e appagati da esperienze di bene e di accoglienza di sè, della propria originalità e delle proprie domande saranno uomini curiosi, desiderosi di conoscere e di confrontarsi con altri.
Il nostro percorso di programmazione didattica è partito dal riconoscimento dell’identità di ciascun bambino e si è mosso verso il mondo che li circonda in una sorta di sistema concentrico in cui gradualmente i bambini, partendo da sé stessi, conoscono la propria scuola, il proprio quartiere, la propria città.
FINALITA’ DEL PROGETTO
- Il concetto di sé
- Io da dove vengo, la mia famiglia, la mia casa
- Conoscere la mia città, il mio territorio
- Intuire l’appartenenza ad un territorio
- Scoprire le bellezze della città in cui viviamo
- Scoprire la bellezza della natura che ci circonda
- Qui di seguito riportiamo alcune immagini a testimonianza delle attività proposte:
passeggiata sul lungo fiume e osservazione
e facciamone una nostra opera d’arte
la linea dell’orizzonte
La Terra
Qualcosa di bello è accaduto da settembre fino ad oggi … continuiamo a camminare insieme consapevoli che c’è sempre qualcosa da scoprire se manteniamo gli occhi aperti e pronti a meravigliarsi
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
- Sviluppo dell’identità personale e di una positiva immagine di sé
- Riflettere sulla propria storia personale e famigliare al centro della comunità di appartenenza
- Conoscere la propria città e le sue bellezze
TEMPI E DURATA DEL PROGETTO
Il progetto si è svolto da settembre 2020 a giugno 2021 e ha coinvolto i bambini di tre, quattro e cinque anni suddivisi per gruppi di età.
In fase progettuale le insegnanti hanno lavorato in sinergia con le educatrici di nido e le insegnanti della scuola primaria.
Giochi motori
L’attività di gioco-motricità si è svolta con l’esperta Alice Del Bianco a partire dal mese di gennaio 2021.
La gioco-motricità consente non solo di acquisire o migliorare gli schemi motori di base ma anche di mettere in gioco il corpo e le emozioni, di rafforzare la stima in sé stessi.
Per il tipo di proposta (contatto dell’esperta con i bambini) a causa dell’emerge da Covid-19, le attività, inizialmente progettate per le 4 scuole della Fondazione Karis (Cuore Immacolato, La Festa, Il Veliero e Domus Mariae) sono state interrotte per evitare ulteriori contagi e situazioni di criticità.
A partire dal mese di febbraio è stato proposto un laboratorio di danza creativa con l’esperta Pacassoni Jlenia ai bambini di 5 anni delle scuole della Fondazione Karis (circa 60 bambini).
La danza creativa va intesa come un’educazione attraverso il movimento.
La danza è una forma di linguaggio in cui il bambino può esprimere: la rabbia, la gioia, la paura, l’insicurezza, la fiducia, il desiderio, la fantasia; in questo lavoro il bambino aumenta la conoscenza del proprio corpo e dello spazio maturando più fiducia in sé stesso. La fiducia in sé stesso aiuta e sostiene il bambino nella scoperta dell’altro, nell’aprirsi nei confronti degli adulti di riferimento e dei compagni.
Il tema che abbiamo affrontato e sviscerato attraverso il movimento è stato l’ascolto dell’altro attraverso un utilizzo originale degli strumenti musicali.
Questo tema ci ha permesso di approcciarsi a diverse qualità e dinamiche di movimento, i bambini sono stati al timone di questa sperimentazione guidata dalle loro sensazioni.
I bambini hanno accolto tutto il lavoro con entusiasmo e collaborazione, trovando strade originali e non scontate durante la sperimentazione. Il percorso fatto è stato presentato ai genitori a fine anno, all’interno della festa finale.
A seguito della pandemia tutte le scuole hanno ovviamente dovuto attivare, per la ripresa delle attività didattiche, i protocolli imposti dalla normativa per limitare il rischio di contagio da Covid.
Una delle indicazioni imposte è relativa alla creazione di “bolle”, ossia la netta separazione fisica tra le sezioni presenti nello stesso plesso: quindi utilizzo alternato degli spazi comuni, come giardino e saloni; impossibilità di proporre attività per età dei bambini (quindi parallele a più sezioni), ecc.
Le nostre scuole dell’infanzia sono sempre state caratterizzate da una grande condivisione degli spazi, da una continua relazione tra i bambini e le maestre di sezioni diverse, in quanto abbiamo sempre sperimentato un grande vantaggio, una ricchezza, per la crescita e la relazione di bambini e adulti, nel confronto quotidiano.
In particolare il mese di novembre, con l’inizio dell’Avvento e del Natale, è sempre stato un momento ricco di condivisione tra i bambini: i momenti in cui don Stefano raccontava alcune scene dell’Avvento, o la preparazione al Presepe vivente nelle vie del centro cittadino di Rimini e Riccione, hanno sempre fatto vivere ai bambini e alle famiglie, momenti in cui condividere l’unità della scuola e il progetto educativo.
Quest’anno, proprio a seguito della pandemia e delle restrizioni imposte, i bambini mezzani e grandi hanno iniziato ad avvertire una mancanza, un disagio nel non poter condividere, con gli amici delle altre sezioni, la preparazione dei canti di Natale, la drammatizzazione dei quadri dell’Avvento.
Inizialmente le maestre hanno adottato piccoli accorgimenti per poter condividere, in assoluta sicurezza, il canto, facendo in modo che i bambini cantassero, a vicenda per le altre sezioni, le canzoni imparate. Seguendo proprio il continuo desiderio dei bambini di “stare con gli amici delle altre sezioni”, di sentirsi parte di un’unica scuola, è nato il desiderio di realizzare qualcosa di concreto che fosse segno di unità della scuola. Abbiamo quindi contattato un fonico per la registrazione di un Cd contenente una canzone natalizia per ogni sezione; un regalo da donare ai bambini a alle ore famiglie come segno tangibile di unità tra i bambini e tra le scuole della Fondazione.
L’iniziativa ha coinvolto tuti i bambini delle scuole dell’infanzia (circa 200) con le relative famiglie.
Per favorire attività ed esperienze di socializzazione che testimonino quanto l’altro, il bambino o l’insegnate, sia un bene prezioso e non una minaccia, abbiamo pensato a momenti specifici per aiutare e sostenere in particolare i bambini chiamati ad affrontare il passaggio ad un nuovo ciclo di scuola.
Sia nel passaggio tra Nido e scuole dell’infanzia sia tra infanzia e primaria, abbiamo progettato momenti di condivisione di storie con a tema “il viaggio” verso ciò che i bambini non conoscono.
Questi momenti hanno coinvolto i bambini del Nido Piccole tracce e della scuola dell’Infanzia Domus Marie (in totale 70 bambini)
i bambini di 5 anni delle scuole dell’infanzia della Karis con i bambini delle classi quinte della scuola primaria (circa 60 bambini)
I momenti si sono svolti nel mese di maggio e giugno 2021