Il mangiare non è un atto meccanico dettato dallo stimolo della fame. È di certo un bisogno, ma questo non può essere disgiunto dal benessere complessivo del bambino, fisico ed emotivo.
Per questo motivo, il pranzo viene inserito solo dalla seconda settimana, poiché il bambino deve prima cominciare ad affidarsi all’educatrice che si prende cura di lui. Senza infatti aver creato le necessarie condizioni di serenità e di fiducia, il momento del pranzo rappresenta per il bambino solo una grande fatica; mentre può diventare un piacevolissimo momento di relazione con le educatrici e con gli amici.
Il sonno è un momento delicato per molti bambini: addormentarsi significa abbandonare una situazione conosciuta, rassicurante e interessante per un’altra incerta.
Come per il pasto, ancor più per il sonno non si tratta dunque di rispondere appena a un bisogno fisiologico, benché importante, ma si tratta di aiutare il bambino ad abbandonarsi. Per questo il sonno viene introdotto generalmente circa un mese dopo l’inizio dell’inserimento, un periodo necessario al bambino per interiorizzare un sentimento di fiducia nel rapporto con la sua educatrice.
Ed è meraviglioso osservare il sonno profondo dei bambini nei lettini di un’aula di asilo ad anno scolastico inoltrato .